
Il diritto Penale d’impresa e dell’economia è quello specifico settore dell’ordinamento giuridico che disciplina la responsabilità penale connessa all’esercizio dell’attività di impresa e all’efficace gestione del rischio penale: si tratta della criminalità d’impresa cui sono riconducibili i c.d. reati dei “colletti bianchi” o “White collar crimes”.
Le fattispecie delittuose e contravvenzionali sono contenute nel Codice Penale ma altresì nel Codice Civile ed in una copiosa legislazione speciale.
Lo Studio assiste in sede giudiziale e stragiudiziale le persone fisiche o giuridiche coinvolte nei procedimenti penali instaurati a seguito della commissione di fatti penalmente rilevanti intervenuti nel corso dell’attività professionale o d’impresa e, in particolare, per i reati di seguito indicati sia come soggetti indagati o imputati, che come persone offese, ovvero, come responsabili civili o Enti chiamati a rispondere ai sensi del D.lgs. n. 231/01.
Approfondimenti
Reati societari
Il diritto societario occupa una posizione di indubbio rilievo nell’ambito del diritto penale d’impresa e sanziona le condotte commesse nell’esercizio di un’attività di impresa svolta in forma collettiva, ovvero societaria.
Trattasi di reati, previsti e disciplinati soprattutto dal codice civile, collegati all’esercizio di società o di gruppi societari. Le fattispecie cardine sono ricomprese nel Titolo XI del Libro V del codice civile, trattasi in particolare dei reati di false comunicazioni sociali, infedeltà patrimoniale, omessa comunicazione del conflitto di interessi e ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza.
Altri reati sono l’indebita ripartizione dei conferimenti; la illegale ripartizione degli utili e delle riserve; le illecite operazioni su quote o azioni sociali; la formazione fittizia del capitale (…).
La tutela penale coinvolge dunque differenti beni giuridici, cui corrispondono altrettante fattispecie delittuose, quali ad esempio:
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- La trasparenza e correttezza dell’informativa societaria (alla cui protezione sono destinati i reati di false comunicazioni sociali)
- L’effettività del capitale sociale (indebita restituzione dei conferimenti; illegale ripartizione degli utili e delle riserve; illecite operazioni su azioni o quote sociali; formazione fittizia del capitale)
- L’integrità del patrimonio sociale (infedeltà patrimoniale; omessa comunicazione del conflitto di interesse)
- Il regolare funzionamento delle società (illecita influenza sull’assemblea) e del mercato (aggiotaggio societario)
- Le funzioni di vigilanza sulle tipiche attività d’impresa (ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza).
Indice della eterogeneità delle fattispecie in esame si evince, altresì, dalle differenti qualifiche dei soggetti agenti, infatti, trattasi di reati che possono essere commessi, a seconda dei casi, da chiunque (aggiotaggio societario), dai soli amministratori (indebita restituzione dei conferimenti), ovvero, dai direttori generali, sindaci o dirigenti di società preposti alla redazione dei documenti contabili (false comunicazioni sociali).
Assistenza Legale e Attività correlate
Lo Studio Catrini ha maturato grande esperienza processuale nella difesa sia delle Società che dei soggetti che vi fanno capo.
Considerati i molteplici settori che la materia porta ad approfondire per garantire la gestione accurata della posizione personale e giuridica del cliente, è attiva la collaborazione con stimati consulenti tecnici in materia.
Lo Studio approfondisce inoltre l’esame dei reati societari anche nel corso di convegni, incontri di studio e pubblicazioni.
Reati fallimentari
Il diritto fallimentare rappresenta una delle articolazioni del diritto penale d’impresa i cui reati erano originariamente contenuti nel R.D. 16 marzo 1942 n. 267 e successive modificazioni (c.d. Legge fallimentare). La materia è stata oggetto di una complessiva riforma ad opera del d.lgs. 12 gennaio 2019 n. 14, che ha introdotto il codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, destinato a sostituire la legge fallimentare, tra cui anche le disposizioni penali in essa contenute.
A seguito della definitiva entrata in vigore di questa novella, prevista per il 16 maggio 2022 secondo quanto previsto dall’art. 1 del D.L. 24 agosto 2021, n. 118, recante “Misure urgenti in materia di crisi di impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia”, e pubblicato nella G.U. n. 202 del 24/8/2021, i reati fallimentari troveranno sede nel titolo XI di tale decreto legislativo (art. 322-347), ponendosi in linea di sostanziale continuità normativa con le fattispecie penali previste dalla Legge fallimentare.
Stando al disposto dell’art. 390 Cci, le procedure concorsuali apertesi prima dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni continueranno comunque ad essere regolate dalla Legge fallimentare e, per espresso disposto del co. 3, quando, in relazione a tali procedure, saranno commessi i fatti puniti dagli artt. 216 ss. Legge fallimentare (cfr l.fall.), rimarranno applicabili le fattispecie incriminatrici del 1942. Successivamente al settembre 2021, dunque, il diritto penale fallimentare è entrato in una fase di forzata ‘convivenza’ di due testi normativi. Le modifiche introdotte, per quanto attiene alla responsabilità penale, non paiono comunque dirompenti.
I reati fallimentari di maggior rilievo sono:
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- La bancarotta fraudolenta patrimoniale, che punisce le condotte di distrazione o dissipazione del patrimonio sociale, in danno del patrimonio, che viene così grandemente ridotto o addirittura dissolto, senza che esso possa più essere di alcuna utilità per i creditori (art. 216, co. 1, n. 1)
- La bancarotta fraudolenta documentale (art. Art. 216, co. 1, n. 2), che sanziona l’omissione o la grande imprecisione nella tenuta della contabilità sociale, così da rendere impossibile la ricostruzione del reale patrimonio attivo
- La bancarotta fraudolenta preferenziale (art. 216, co. 3), volta a punire il soddisfacimento di alcuni creditori in luogo di altri, con violazione del principio di parità fra i creditori
- La bancarotta semplice (art. 217), che, in via residuale rispetto alle ipotesi di bancarotta fraudolenta, punisce una serie di condotte eterogenee, anche commesse per negligenza, imprudenza o imperizia: i fatti causativi della diminuzione del patrimonio dell’imprenditore con conseguente danno per la garanzia dei creditori (c.d. Bancarotta semplice patrimoniale); il mancato adempimento di obbligazioni assunte in un precedente concordato preventivo o fallimentare; l’omessa o irregolare o incompleta tenuta dei libri e delle altre scritture contabili prescritti dalla legge, lesive dell’interesse dei creditori alla piena e corretta ostensibilità della situazione patrimoniale dell’imprenditore (c.d. Bancarotta semplice documentale) – si ricorda che le fattispecie ora viste, che letteralmente puniscono l’imprenditore, sono applicabili anche agli organi di vertice delle società, così come stabilito dall’art. 223 l. Fall.
- Il ricorso abusivo al credito (art. 218), che tutela non solo la massa creditoria ma anche l’interesse generale a che non venga mantenuta in vita un’impresa che, invece di produrre ricchezza, la distrugga continuando indebitamente a ricorrere al credito invece di chiedere il fallimento.
Assistenza Legale
Lo Studio Catrini vanta un’esperienza decennale in materia e gestisce i processi per bancarotta anche con l’apporto di affermati consulenti esterni.
L’assistenza è prestata sia mediante la costituzione di parte civile nel processo penale in qualità di procuratori speciali del Fallimento in persona del curatore; ovvero a difesa dell’imprenditore e dei soggetti imputati. In correlazione alla riforma del Codice della crisi di impresa ed all’introduzione del c.d. adeguato assetto organizzativo richiesto ai sensi dell’art. 2086 c.c. è stato oggetto di approfondimento il rapporto intercorrente tra tale assetto e l’adozione di un Modello di organizzazione gestione e controllo ai sensi del D.lgs. n. 231/01.
Lo Studio approfondisce l’esame dei reati fallimentare nonché il rapporto tra Codice della crisi di impresa e D.lgs. 231/01 anche nel corso di convegni, incontri di studio e pubblicazioni.
Reati finanziari e tutela penale dei mercati – reati bancari
L’insieme delle disposizioni che compongono il diritto penale finanziario e il contiguo diritto penale bancario sono contenute rispettivamente nel Testo Unico della Finanza (d.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 e successive modificazioni e integrazioni), la cui parte V è dedicata interamente alle sanzioni penali e amministrative previste con riguardo a una serie di illeciti quali in via esemplificativa le fattispecie di abusivismo; falso in prospetto, manipolazione del mercato(c.d. aggiotaggio finanziario), abuso di informazioni privilegiate (c.d. insider trading); e nel D.lgs. n. 385/1993 (c.d. Testo Unico Bancario), ove sono previste una serie di disposizioni volte ad assicurare tutela penale nell’ambito dell’attività creditizia. In particolare, sono previste specifiche disposizioni penali in tema di abusivismo bancario e dell’attività finanziaria; di tutela del patrimonio e della stabilità delle banche; di false od omesse comunicazioni.
Alcune fattispecie sono disciplinate nel codice penale, trattasi dei reati di usura, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita ed autoriciclaggio e nella prassi si traducono in possibili contestazioni quali l’usura bancaria e l’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio.
L’assistenza legale
Lo Studio Catrini ha assisto importanti Istituti bancari in procedimenti penali aventi ad oggetto la strutturazione e la vendita di strumenti finanziari, nonché realtà societarie complesse per il reato di aggiotaggio.
Altre attività
Lo Studio Catrini approfondisce l’esame dei reati attinenti i mercati finanziari ed il diritto bancario anche nel corso di convegni, incontri di studio e pubblicazioni.
Reati tributari
I reati tributari sono contenuti all’interno del corpus normativo di cui al D. Lvo 74/2000 che ha ad oggetto esclusivamente le violazioni in materia di imposte sui redditi ed I.V.A.
Il Titolo II (“Delitti”) disciplina le singole fattispecie delittuose nonché le norme derogatorie rispetto alla normativa di diritto comune in tema di tentativo, cause di non punibilità e concorso di persone.
Con particolare riferimento ai singoli delitti disciplinati nel D. Lvo 74/2000, i reati in materia dichiarativa sono la dichiarazione fraudolenta, nelle due rispettive ipotesi di cui agli artt. 2 e 3; dichiarazione infedele ed omessa dichiarazione: fanno capo all’interesse dell’Erario ed all’accertamento di quanto realmente dovuto dal singolo individuo o dall’impresa collettiva in relazione alla rispettive capacità contributive.
Diversamente, le incriminazioni atte a punire meri inadempimenti di obbligazioni tributarie, in quanto non accompagnate dalla commissione di condotte fraudolente (omesso versamento di ritenute certificate, art. 10-bis ed omesso versamento o indebita compensazione dell’I.V.A., artt. 10-ter e 10-quater), rispondono all’esigenza di garantire all’Erario la riscossione di quanto veridicamente dichiarato e dovuto dal singolo contribuente – sia esso persona fisica che giuridica – in sede di liquidazione annuale delle imposte sui redditi o sul valore aggiunto.
L’applicazione di numerose figure di reato previste dal D. Lvo. n. 74/2000 è subordinata al superamento di specifiche soglie di punibilità del fatto/tipico da parte dell’agente materiale dell’incriminazione fiscale: la finalità perseguita dal legislatore con tale tecnica di costruzione della fattispecie penale è volta a fissare a priori il livello di lesività dell’illecito tributario meritevole di sanzione penale così sottraendo il giudizio di punibilità del contribuente ad una mera interpretazione discrezionale dell’Autorità.
L’assistenza legale
Lo Studio Legale Catrini ha prestato assistenza legale nell’ambito di numerosi procedimenti per reati tributari, avvalendosi anche della collaborazione di professionisti esperti in materia fiscale e tributaria considerato il doppio binario tecnico-giuridico che interessa la materia.
Altre attività
Lo Studio Legale Catrini approfondisce l’esame dei reati tributari anche nel corso di convegni, incontri di studio e pubblicazioni.
Reati contro il patrimonio
I reati contro il patrimonio sono disciplinati nel titolo XIII, libro secondo, del codice penale (artt. 624-648 quater C.p.) e rispondono all’esigenza politico-criminale di repressione di condotte lesive che offendono il patrimonio altrui, cioè l’insieme dei rapporti giuridici di natura economica della persona offesa.
Le figure di reato contemplate dal Codice penale sono numerose, tra queste vi sono il furto; la rapina; l’estorsione; il sequestro di persona a scopo estorsivo; il danneggiamento; la truffa anche contrattuale; l’usura (….).
Ognuno di questi reati aggredisce, con modalità diverse, il patrimonio altrui, con l’obiettivo di pervenire ad un illecito arricchimento a danno della vittima.
Ulteriori fattispecie di reato contro il patrimonio si realizzano attraverso la messa in circolazione e/o il reimpiego di beni o capitali illeciti, in quanto provenienti dalla commissione di una pregressa e specifica condotta costituente delitto (ad es. ricettazione o riciclaggio).
Infine, sono da considerarsi reati contro il patrimonio in considerazione del danno economico che possono arrecare anche quelli informatici di danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici; di frode informatica; di danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità; di danneggiamento di sistemi informatici o telematici ; di danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità; la frode informatica del soggetto che presta servizi di certificazione di firma elettronica di cui si tratterà più diffusamente nella sezione dedicata ai cyber crime anche con riferimento al fenomeno del cyberlaudenring ed ai metodi più utilizzati dai ricicaltori.
L’assistenza legale
Lo Studio Legale Catrini vanta un’esperienza ventennale in materia e fornisce assistenza legale sia alla persona fisica sia questa imputata ovvero soggetto offeso dalla condotta illecita, che alla persona giuridica infatti è prestata la propria consulenza professionale a numerose aziende che necessitano di tutela da fatti offensivi del loro patrimonio e della loro immagine ovvero che devono garantire il costante e regolare adempimento alle prescrizioni di legge previste dalla normativa di cui al D.lgs.n. 231/07 nell’ambito dell’anti-riciclaggio. L’avv. Cinzia Catrini fa infatti parte della Commissione antiriciclaggio dell’Ordine degli Avvocati di Milano ed è stata iscritta nelle liste degli esperti AML.
Altre attività
Lo Studio Legale Catrini approfondisce l’esame dei reati tributari anche nel corso di convegni, incontri di studio e pubblicazioni.
Reati contro la Pubblica Amministrazione
I reati contro la Pubblica Amministrazione sono disciplinati nel Codice penale e si suddividono in due macrocategorie:
i reati propri ovvero quelli commessi da un pubblico ufficiale che opera all’interno della Pubblica Amministrazione;
i reati comuni, ovvero quelli commessi dal privato cittadino contro la Pubblica Amministrazione.
Nello specifico, tra i reati propri si annoverano quelli peculato; malversazione a danno dello Stato; indebita percezioni di erogazioni pubbliche; la concussione; la corruzione: per l’esercizio della funzione; per un atto contrario ai doveri d’ufficio; la corruzione in atti giudiziari; la corruzione di persona incaricata di un pubblico servizio; l’istigazione alla corruzione; peculato, concussione, corruzione e istigazione alla corruzione di membri degli organi delle Comunità europee e di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri; l’abuso di ufficio; l’utilizzazione d’invenzioni o scoperte conosciute per ragioni di ufficio; l’interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità; la rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio; il rifiuto e omissione di atti d’ufficio; il rifiuto o ritardo di obbedienza commesso da un militare o da un agente della forza pubblica e la sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall’autorità amministrativa.
Tra i reati comuni, invece, ovvero quelli che possono essere commessi da qualsiasi cittadino contro la Pubblica Amministrazione, sono ricompresi la violenza o minaccia a un pubblico ufficiale; la resistenza a un pubblico ufficiale; l’interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità; l’oltraggio a pubblico ufficiale; a un Corpo politico, amministrativo o giudiziario ed a un magistrato in udienza; l’offesa all’autorità mediante danneggiamento di affissioni; il millantato credito; il traffico di influenze illecite; la violazione di sigilli; della pubblica custodia di cose; la turbata libertà degli incanti; inadempimenti di contratti di pubbliche forniture; la frode nelle pubbliche forniture (…).
Gli interventi riformatori che hanno interessato la materia sono stati molteplici a far data dal con la c.d. Legge Severino, legge n. 190 del 6 novembre 2012, che ha portato alla riscrittura di alcune norme del codice penale ed alla creazione di nuove fattispecie di reato; cui è seguita la c.d. Legge Spazzacorrotti, legge 9 gennaio 2019 n. 3 che ha apportato significative modifiche ai delitti contro la Pubblica Amministrazione, inasprendo le sanzioni ed il trattamento penitenziario successivo alla condanna definitiva. Da ultimo, è stata modificata la disciplina di alcuni reati contro la P.A. al fine di tutelare gli interessi finanziari dell’Unione Europea a seguito dell’approvazione del decreto attuativo della c.d. Direttiva PIF.
In considerazione dei costanti aggiornamenti in materia, sono assidui gli studi di approfondimento giuridco-scientifico al fine di garantire un’assistenza legale qualificata.
Assistenza Legale
Lo Studio legale Catrini ha maturato significativa esperienza in tema di reati contro la Pubblica Amministrazione e, in particolare, fin dal periodo di “Tangentopoli” ha offerto ed offre assistenza legale nell’ambito di processi aventi ad oggetto fatti di corruzione in operazioni nazionali ed internazionali.
Altre attività
Lo Studio legale Catrini approfondisce l’esame dei reati contro la Pubblica Amministrazione anche nel corso di convegni, incontri di studio e pubblicazioni.
Illeciti amministrativi degli Enti dipendenti da reato ai sensi del D.lgs. n. 231/2001
Nel 2001 è entrato in vigore il D.lgs. n. 231 che ha introdotto nel nostro ordinamento la responsabilità amministrativa degli Enti in sede penale per determinati reati (c.d. reati presupposto) commessi dai “soggetti apicali” o dai “soggetti sottoposti” nell’ interesse o vantaggio dell’Ente superando il principio “societas delinquere non potest”. Infatti il Decreto 231 attribuisce all’Ente una responsabilità autonoma rispetto a quella degli autori materiali del reato colpendo il patrimonio aziendale e la stessa regolare prosecuzione dell’attività economica con pesanti sanzioni pecuniarie e interdittive nonché cautelari; compromessa è altresì la reputazione d’impresa.
E’ prevista però la possibilità per l’Ente di adottare un Modello di organizzazione gestione e controllo (c.d. Modello 231 o MOG) che quando efficacemente predisposto ed attuato, e dunque ritenuto idoneo dall’Autorità, costituisce una forma di esonero della responsabilità ed impedisce o quantomeno riduce l’applicazione delle sanzioni a carico dell’impresa. Adottare il Modello 231 costituisce per le aziende un importante strumento non solo per prevenire eventuali rischi reato e sanzioni ma altresì per garantire efficienza aziendale.
L’assistenza legale
Lo Studio legale Catrini ha acquisito un rilevante know-how nella difesa tecnica della persona giuridica in ogni stato e grado del procedimento penale nel quale venga coinvolta. Difesa che può implicare l’adozione anche tardiva (ovvero a procedimento iniziato ma prima del dibattimento) del Modello 231 cui lo Studio provvede.
Altre attività
Oltre all’assistenza in giudizio, come detto, lo Studio presta la propria assistenza anche ai fini dell’adozione, dell’aggiornamento e/o della revisione del Modello 231 ai fini della gestione del rischio in via preventiva occupandosi anche di compliance aziendale (vedi sezione dedicata Compliance e Consulenza Direzionale Due diligence penale).