“La battaglia delle etichette fronte pacco”
NutrInform Battery, Nutriscore: cosa sono, come sono e cosa servono
Ognuno di noi compie delle scelte alimentari in funzione dei propri gusti e desideri, ma anche in relazione a tanti fattori di vita, nonché alle eventuali patologie che voglia risolvere. In questi ultimi casi è necessario prestare una particolare attenzione alla dieta e preferire alcuni prodotti ad altri. Che si tratti di problemi di salute o del semplice desiderio di ritrovare un proprio equilibrio fisico o il peso forma, il punto di partenza è capire cosa si sta acquistando e quindi ottenere delle informazioni chiare e precise sulle proprietà nutrizionali di un alimento per poter acquistare in modo consapevole e serenamente. Quanti grassi? Zuccheri? Calorie? La risposta a queste domande è inserita in etichetta laddove è riportata la dichiarazione nutrizionale che fa parte delle indicazioni obbligatorie da riportare sulla carta di identità degli alimenti.
Tale previsione è disciplinata dal Regolamento UE n. 1169/11 agli articoli 29-35 oltre ai relativi allegati e rappresenta un valido strumento per consentire ai consumatori di effettuare scelte informate in quanto l’etichetta deve riportare tassativamente il valore energetico dell’alimento nonché la quantità di alcuni nutrienti quali i grassi, gli acidi grassi saturi, i carboidrati, gli zuccheri, le proteine e il sale. Volontariamente possono essere indicati anche, se presenti in quantità significativa, gli acidi grassi monoinsaturi, i grassi polinsaturi, i polioli, l’amido, le fibre ed i sali minerali o le vitamine.
Queste indicazioni, considerato lo scopo perseguito, devono essere chiare, veritiere e non ingannevoli. Lo richiede espressamente l’art. 7 Reg. UE n. 1169/2011 rubricato “Pratiche leali di informazione” che prevede, altresì, il divieto di riferimenti a proprietà di prevenzione, trattamento, guarigione di una malattia (salvo deroghe precise).
Le informazioni nutrizionali, dunque, non devono trarre in errore il consumatore e devono essere presentate secondo precisi criteri previsti dagli artt. 32, 33 e 34 Reg. UE n. 1169/2011. In via esemplificativa, la dichiarazione va sempre espressa per 100 g o 100 ml di prodotto, con la possibilità di utilizzare questi valori per indicare la percentuale delle assunzioni di riferimento riportando, contestualmente e nelle immediate vicinanze della dichiarazione nutrizionale, la dicitura “assunzioni di riferimento di un adulto medio (8400 kJ/2000 kcal)”. Inoltre, i dati possono anche essere indicati per porzione e/o unità di consumo, purché si riporti il numero di porzioni o unità contenute nell’imballaggio. Per quanto concerne la presentazione di queste informazioni, è previsto normativamente (art. 34) che rientrino nel medesimo campo visivo, se lo spazio lo consente sotto forma di tabella.
Queste informazioni riguardano l’etichetta BACK OF PACK, cioè quella che si trova normalmente sul RETRO DELLA CONFEZIONE.
MA, proprio perché la lettura attenta delle etichette degli alimenti, grazie alle informazioni presenti sulle sostanze nutritive e sulle calorie contenute, può contribuire a educare e orientare il consumatore verso una alimentazione corretta, sono consentite anche forme alternative di etichettatura volte a facilitare la comprensione delle indicazioni nutrizionali che possono essere indicate mediante altre forme di espressione e/o presentate usando forme o simboli grafici oltre a parole o numeri purché siano rispettati determinati requisiti (art. 35 par. 1 Reg. UE n. 1168/201).
In questo articolo si tratta proprio dei vari tipi di etichettatura fronte pacco (FOP) adottati in tutta l’Europa con un focus sulla proposta italiana, NutrInform Battery.
Sorgono quindi spontanee alcune domande:
- Come si legge questa nuova etichetta?
- Potrà essere apposta su qualsiasi prodotto?
- Cosa dovranno fare gli operatori che vorranno adottarla?
- E’ l’unica etichetta fronte pacco adottata in tutta Europa
Inoltre, quali sono le altre proposte? perchè questa battaglia tra etichette di “nuova generazione”?