Misure anticontagio: quali sanzioni?

A causa del diffondersi del COVID-19 sono stati emanati una serie di provvedimenti restrittivi ed i settori interessati dai DPCM e dai DL nonché dalle Ordinanze della Regione Lombardia (questi ultimi, ovviamente, valevoli solo per il territorio regionale interessato e nei limiti in cui prevedano restrizioni maggiori rispetto ai DPCM ed ai DL), sono pertinenti sia la sfera personale che i luoghi di lavoro, aziende ed attività commerciali rimaste attive.

Nel tentativo di supportare l’analisi una mappa ragionata del quadro della normativa emergenziale, aggiornata da ultimo al DPCM dell’1 aprile 2020 ed all’Ordinanza n. 521 della Regione Lombardia del 4 aprile 2020, e districarsi tra i numerosi provvedimenti che si stanno susseguendo in questo periodo e che verranno emanati per far fronte alla riorganizzazione del quotidiano sia personale che lavorativo si è ritenuto potesse essere di ausilio un breve elaborato con l’obiettivo di evidenziare i rischi penali (ma anche amministrativi) correlati alla violazione delle misure di contenimento in vigore.

Il documento si compone di compone di 4 sezioni:

1) le prescrizioni anti-contagio, aggiornate ai provvedimenti di emergenza dello Stato e della Regione Lombardia dei primi di aprile 2020, previste sia per i privati che per le attività commerciali e le aziende al momento in attività;

2) le sanzioni amministrative e penali previste dalla normativa emergenziale e non in caso di violazione delle prescrizioni anti-contagio da parte dei privati;

3) le sanzioni amministrative e penali previste dalla normativa emergenziale e non per le attività commerciali e per i datori di lavoro:

Focus sulle disposizioni di cui al D.lgs.. n. 81/08 ed il D.lgs. n. 231/01.

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Lieta di aver contribuito con un intervento sui limiti dell’attuale assetto normativo a tutela del patrimonio alimentare sia nell’impianto del codice del penale che nell’ambito del D.lgs. n. 231/01.

Partendo dalle criticità attuali in entrambi i settori è stata analizzata anche la riforma approvata dal Consiglio dei Ministri DDL AC 2427 che prevede un intervento modificativo sia nel codice penale che nella L. n. 283/1962 nonchè nel D.Lgs. n. 231/01.

III parte: Pandemia, lavoro e misure anticontagio

Nel tentativo di supportare l’analisi una mappa ragionata  del quadro della normativa emergenziale, aggiornata da ultimo al DPCM dell’1 aprile 2020 ed all’Ordinanza n. 521 della Regione Lombardia del 4 aprile 2020, e districarsi tra i numerosi provvedimenti che si stanno susseguendo in questo periodo e che verranno emanati per far fronte alla riorganizzazione del quotidiano sia personale che lavorativo si è ritenuto potesse essere di ausilio un breve elaborato che chiarisse le nuove misure anticontagio ed i conseguenti comportamenti da adottare da parte dei proprietari di esercizi commerciali (bar, tabaccherie, panetterie, hotel…) e professionisti.

Un breve focus è dedicato anche al Protocollo condiviso di regolamentazione della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro (il Protocollo sul sito https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-protocollo-14-marzo-sicurezza-lavoratori-covid-19-2020.html) cui è necessario fare rinvio per le attività non sospese. Inoltre, si ricordano le raccomandazioni valide in generale per le attività produttive e professionali che NON siano state sospese.

II Parte D.L n. 19/20 misure anticontagio e sanzioni

Il 24 marzo il Consiglio dei Ministri ha deliberato il provvedimento adottato con il Decreto Legge del 25 marzo 2020, in vigore dal 26 marzo, e ha stabilito le sanzioni e i reati contestabili a privati cittadini, datori di lavoro o esercenti pubbliche attività in caso di violazione delle restrizioni in atto per l’emergenza Covid-19.

L’articolo si propone di chiarire i comportamenti consentiti e quelli che invece potrebbe portare all’irrogazione di una sanzione rispondendo ad alcune domande riferite a situazioni ipotetiche che in quanto tali non pretendono di essere esaustive considerato che ciascuna situazione necessità di una valutazione specifica e individuale.

Non si tratta, dunque, di pareri giuridici: l’intenzione è (stata) quella di fornire un quadro della normativa emergenziale emanata ed illustrare le conseguenze penali e amministrative che in astratto potrebbero configurarsi correlate all’inosservanza delle misure anticontagio adottate, con riferimento alle persone fisiche cittadini e ai datori di lavoro le cui attività non siano state sospese.

I Parte Pandemia: quali restrizioni?

A causa del diffondersi del COVID-19 sono stati emanati una serie di provvedimenti restrittivi ed i settori interessati dai DPCM e dai DL nonché dalle Ordinanze della Regione Lombardia (questi ultimi, ovviamente, valevoli solo per il territorio regionale interessato e nei limiti in cui prevedano restrizioni maggiori rispetto ai DPCM ed ai DL), sono pertinenti sia la sfera personale che i luoghi di lavoro, aziende ed attività commerciali rimaste attive.

Con una serie di domande campione l’articolo intende dare risposta nel modo più esauriente possibile su quali comportamenti possono o meno essere adottati sia da parte del privato cittadino che delle attività rimaste in auge.

Si precisa che il presente comunicato non è da intendersi quale parere giuridico, ogni caso concreto può presentare specificità che necessitano di essere valutate.

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